La storia della falegnameria Segat inizia negli anni ’40, subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, quando Antonio Segat lascia la sua terra, il Friuli, alla ricerca di nuove opportunità e migliori condizioni di vita. Figlio e nipote di falegnami, Antonio porta con sé il mestiere imparato in famiglia e sceglie di stabilirsi sul mare, alle porte di Roma, in un piccolo villaggio di pescatori che qualche anno più tardi diventerà una delle località balneari più famose e frequentate del litorale: Fregene.

Quelli dell’immediato dopoguerra furono anni di grandi possibilità, ma anche di duro lavoro. Antonio apre il suo laboratorio di falegnameria proprio dove sorge ancora oggi e inizia a farsi conoscere nella capitale e nei centri limitrofi. 

Vieneapprezzato non solo per la sapienza artigiana, ma anche per la capacità di ascoltare e accontentare i clienti e per la cura con cui crea dal legno mobili e oggetti d’arredo destinati a restare belli e pregiati a lungo nel tempo. 

La clientela cresce e nel laboratorio arriva il figlio Massimo che impara il lavoro dal padre. A 16 anni Massimo è già al lavoro e apprende i segreti del mestiere e i valori della casa. Massimo è ancora oggi a capo della falegnameria. Accanto a lui c’è il figlio Stefano, che, diplomato presso l’Ars Labor, Istituto Professionale per il Restauro, ha aggiunto alle competenze del laboratorio quella del restauro di mobili e oggetti in legno antico.

Attraverso le generazioni i Segat hanno portato fino a noi non solo l’arte della lavorazione artigiana, ma anche un’approfondita conoscenza del legno, l’abilità nel riconoscerne la qualità e la giusta stagionatura, la capacità di valorizzarlo attraverso il giusto taglio per i vari utilizzi. Al tempo stesso vigeancora oggi lo stesso rigore e la stessa onestà del capostipite Antonio. Rigore nelle consegne e nel rispetto dei tempi, ma anche flessibilità e capacità di adattarsi alle esigenze dei clienti. Onestà nel vendere sempre prodotti autentici e di valore adeguato alle richieste dei committenti.